Home » Comune di Sissa Trecasali » Sissa Trecasali nel nuovo Patto dei Sindaci europeo
Colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici nei punti strategici del territorio; l’apertura di uno sportello in collaborazione con Ates Parma per informare i cittadini e poi ancora l’impegno, concretizzatosi già negli anni passati, per riqualificare l’illuminazione pubblica con soluzioni a led e per alimentare con energia da fonti rinnovabili gli edifici e gli impianti pubblici come scuole e centri sportivi.
Sono queste le linee guida che il Comune di Sissa Trecasali ha fatto proprie da diversi anni e che hanno portato all’adesione al Paesc, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima con il quale il Comune della Bassa Parmense si impegna a sostenere ancora più rigorosamente la lotta al cambiamento climatico attraverso un’adeguata politica energetica ed ambientale.
“L’obiettivo del Paesc – spiegano il sindaco di Sissa Trecasali Nicola Bernardi e l’assessora all’Ambiente Sara Tonini – è quello di programmare delle azioni che siano in grado di ridurre le emissioni di CO2 di tutto il territorio comunale entro il 2030 e di indicare delle linee guida per aumentare la resistenza ai cambiamenti climatici. Attraverso questo strumento si avrà la possibilità di agire ‘dal basso’ ed in modo ‘mirato’ sul patrimonio comunale, ma anche di incentivare la riqualificazione residenziale privata attraverso una corretta informazione del cittadino oltre che prevedere un impulso rivolto alle attività economiche del territorio. Il Comune deve rivestire un ruolo esemplare al fine di diffondere tra i cittadini le buone pratiche da adottare”.
Tra le azioni promosse o da promuovere vi sono:
“Il percorso che stiamo affrontando – concludono sindaco ed assessora – è coerente con lo spirito di una politica ambientale pensata a tutela della salute e della riduzione dei costi, ma sarà necessario l’impegno di tutti per raccogliere questa sfida condividendo azioni e provvedimenti per arrivare all’obbiettivo 2030 di riduzione di CO2 nella misura del 40% rispetto all’anno 2008”.
Il progetto è realizzato grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna: