FINE DEL MERCATO TUTELATO: CONSIGLI PRATICI PER LA SCELTA DEL FORNITORE
Il 1 gennaio 2023 cesserà di esistere il mercato tutelato dell’energia. Una scadenza che aspettiamo ormai da qualche anno ma che è stata nuovamente slittata in avanti dal cosiddetto Decreto Milleproroghe.
Ciò significa che tutti i consumatori di energia dovranno scegliere un fornitore operante nel libero mercato. In vista di questa scadenza occorre quindi capire quali sono le regole basilari per fare una scelta consapevole, anche per poter rispondere adeguatamente alle numerose telefonate commerciali che riceveremo dagli operatori del mercato libero.
In questo articolo parliamo della scelta del fornitore di energia elettrica.
Regola n.1. La materia energia è l’unica voce di spesa utile per confrontare le offerte commerciali nel mercato libero.
La prima cosa da sapere è che solo una parte della tariffa elettrica può essere oggetto di sconti ed offerte sul mercato libero da parte del fornitore.
In questo articolo abbiamo già parlato di bollette elettriche, precisando che la tariffa include diverse voci:
- spesa per la materia energia
- spesa per il trasporto e la gestione del contatore
- spesa per oneri di sistema
- altri addebiti (es. canone tv)
- imposte: accisa e iva.
Ebbene, solo la spesa per la materia energia è oggetto di concorrenza tra i fornitori, mentre le altre voci sono stabilite per legge.
E’ possibile trovarne evidenza confrontando le offerte sul Portale Offerte ARERA: impostando il proprio consumo annuo il sito fornisce il dettaglio della spesa per la materia energia e per le altre voci, come visualizzato nelle immagini di esempio sottostanti.
In genere la spesa per la materia energia per i clienti domestici costituisce tra il 40% e il 50% del totale annuo.
Ciò ha alcune conseguenze pratiche:
- la prima è che è necessario conoscere quanto paghiamo l’energia per poter stabilire se un’offerta è conveniente o no;
- la seconda è che, avendo poco margine su cui farsi concorrenza, i fornitori offrono servizi aggiuntivi che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici: buoni sconto di vario tipo (amazon, sky, ecc.), raccolte punti a premi, eliminazione deposito cauzionale, bonus del tipo “porta un amico”, assicurazioni infortuni, servizi di manutenzione, ecc.
Occupiamoci della prima conseguenza: per essere pronti a rispondere alle telefonate commerciali dobbiamo sapere che sulle bollette sono sempre specificati:
- Costo medio unitario della fornitura in €/kWh
- Costo medio unitario spesa materia energia in €/kWh.
Al ricevimento delle bollette ricordiamoci di controllare sempre questi due valori, che in genere si trovano in seconda o terza pagina.
Regola n.2. Non esiste l’offerta migliore in assoluto: dobbiamo scegliere quella più adatta al nostro “profilo di consumo”.
Per “profilo di consumo” si intende il modo in cui si consuma l’energia. Sono due le cose che dobbiamo conoscere, almeno indicativamente:
- il consumo annuo in kWh, da cui deriva il consumo medio giornaliero
- la suddivisione dei consumi nelle fasce F1, F2, F3 nell’arco della giornata.
Tutte queste informazioni sono presenti in bolletta, dove è riportato il consumo degli ultimi 12 mesi (o dall’inizio della fornitura) e i kWh consumati per fascia oraria nel bimestre fatturato.
IMPORTANTE NOVITÁ! Dal 1 luglio 2019 è attivo il nuovo Portale Consumi, un servizio di ARERA nato proprio per supportare i privati nella scelta del fornitore nel passaggio al mercato libero. Attualmente il servizio permette di conoscere lo storico dei propri consumi per gli ultimi 12 mesi. Vai al nostro articolo.
Con questi dati possiamo facilmente calcolare la % di consumi concentrati nella fascia a maggior costo, F1, e stabilire se scegliere una tariffa mono, bi, o tri oraria.
Non solo, queste informazioni sono anche la base di partenza per valutare se ci conviene installare un impianto fotovoltaico con o senza batteria d’accumulo. Nei prossimi articoli parleremo anche di questo: restate con noi!