Home » Comune di Medesano » Medesano: l’edificio passivo della Fondazione Santa Lucia
Ne abbiamo parlato con Fabio Fabbro, fondatore con la moglie Rosa Caggioli (mancata prematuramente alcuni anni fa) della Comunità famiglia originaria chiamata “Famiglia Aperta” ed ideatore nonché anima del progetto Beth Noà. Fabio è la mente che ha reso possibile la realizzazione di un progetto tanto ambizioso. Il percorso realizzativo non è stato semplice: si è trattato infatti di una sperimentazione per molti dei soggetti coinvolti nella sua realizzazione. Alcuni degli artigiani incaricati si sono trovati infatti per la prima volta a doversi confrontare con un progetto radicalmente diverso rispetto a quanto realizzato fino a quel momento.
Ciò che dovevano realizzare era una “Casa Passiva”!
Una casa passiva (Passivhaus secondo il termine originale di lingua tedesca, passive house in lingua inglese) o edificio passivo è un edificio che copre la maggior parte del suo fabbisogno di energia per riscaldamento e raffrescamento ambientale interno ricorrendo a dispositivi passivi. Una casa passiva è dunque un’abitazione che assicura il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all’edificio ovvero senza alcun impianto di riscaldamento “convenzionale”, ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi. Si tratta dunque di una casa che massimizza l’efficienza energetica.
La casa è detta “passiva” perché la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda.
Quindi si può dire che durante l’inverno la casa si riscalda grazie al calore rilasciato dalle persone che la occupano. Inoltre, essendo dotata di un sistema di ventilazione meccanica, in grado di scambiare 400 m3/h, non è necessario aprire le finestre poiché il ricambio d’aria è assicurato e costante e durante questa operazione l’umidità interna viene mantenuta costante.
La casa in questione ha un fabbisogno energetico di 15 kWh/m2a, un valore inferiore dell’80% circa rispetto al valore medio nazionale e, mediante un impianto fotovoltaico da 20 kW installato sul tetto, produce buona parte dell’energia che consuma. Come sistema di back up, per raggiungere la temperatura interna desiderata in giornate estremamente fredde o calde, è stata installata una pompa di calore.
L’edificio è stato realizzato per sfruttare al massimo l’illuminazione naturale ed è dotato di un sistema ad ozono per la pulizia di panni e stoviglie.
L’edificio ha una superficie calpestabile di 542 m2, un volume di 2.215 mc, un rapporto S/V pari a 0,61 ed una superficie disperdente di 1.347 mq, ed è abitato giorno e notte da 16 persone, mentre altri 5/6 lo frequentano non stabilmente. E’ stato realizzato nel 2011 ed è costato circa 1.500-1.600 euro/m2 chiavi in mano.
La casa consuma solamente energia elettrica: la cucina è infatti a induzione elettromagnetica e anche il boiler è elettrico. I consumi, complessivamente 32.000 kWh/a, possono essere scomposti così:
L’impianto fotovoltaico policristallino produce circa 24.000 kWh/a, che possono essere così ripartiti:
Quindi la spesa energetica annuale è di circa 20.000 kWh elettrici, il cui costo è complessivo è tra i 6.000 e i 7.000 €.
Oltre a tutto ciò è stato installato un estensivo sistema di monitoraggio degli ambienti e degli impianti della casa, che consente di rilevare un’ampia gamma di dati (temperatura, umidità relativa, accumulo di CO2, produzione di energia elettrica ecc..) ad intervalli di 60 secondi. Questo elemento è fondamentale per valutare costantemente le prestazioni della casa.
Se volete avere maggiori informazioni o volete visitare la casa, potete utilizzare i contatti che si trovano sul sito http://www.betnoah.eu/.
Il progetto è realizzato grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna: