DISPOSITIVI DI RISPARMIO ENERGETICO PER L’ILLUMINAZIONE INTERNA
L’illuminazione delle nostre case pesa sui consumi elettrici domestici per una percentuale variabile tra il 6% (come abbiamo mostrato in questo articolo)e il 15%. Come spiega l’ENEA nel suo tool online Kilowattene “si può assumere una percentuale media dell’11% sui consumi familiari, circa 300 kWh all’anno”.
Ovviamente l’incidenza dei consumi per l’illuminazione dipende fortemente dagli elettrodomestici presenti (ad esempio non tutti possiedono lavastoviglie e/o asciugatrice), dal numero di punti luce presenti in casa (quindi dalla grandezza della nostra abitazione), dal tipo di lampadine utilizzate e dal numero di ore di accensione.
Rispetto a 10 anni fa sono molto più diffuse lampadine a basso consumo e a LED. Ma, come rilevato da ISTAT nel 2014, “le lampadine di nuova generazione, grazie ai risparmi energetici consentiti, restano accese per più tempo rispetto a quelle tradizionali“.
Il tempo di accensione è uno dei 2 fattori che determina i consumi energetici di tutte le apparecchiature elettriche. In casa, corriamo facilmente il rischio di lasciare accese le luci in zone di passaggio o in stanze usate solo sporadicamente.
In questo articolo elencheremo brevemente quali soluzioni possono essere adottate in casa per ridurre gli sprechi nell’illuminazione, senza dover ricorrere a complicate soluzioni di domotica. Parliamo in particolare di interruttori.
DOVE INSTALLARLI
In tutti quegli ambienti che si usano sporadicamente, come sgabuzzini, cantine, garages, o di passaggio, come scale e corridoi.
INTERRUTTORI TEMPORIZZATI
A questo link trovate una spiegazione semplice del funzionamento di questi interruttori. In genere sono di semplice montaggio e prevedono una centralina nel quadro elettrico e un pulsante per l’accensione. Nella centralina si può impostare il tempo di accensione che, a seconda dei modelli, può andare da pochi secondi a molti minuti. Sono di particolare utilità nei locali di passaggio, come vani scale e corridoi.
SENSORI DI PRESENZA O DI MOVIMENTO
A questo link trovate una semplice spiegazione del funzionamento dei 2 tipi di sensori.
Questi sensori possono anche essere abbinati all’interruttore temporizzato, in modo da controllare manualmente l’accensione e automaticamente lo spegnimento. Possono essere montati anche nelle scatole elettriche, occupando un solo “frutto” (leggi cos’è un frutto elettrico).
Sono utili in quegli ambienti che vengono utilizzati sporadicamente ma per tempi anche prolungati, come ad esempio cantine, garages, lavanderie e, più in generale, tutti i locali di servizio. I sensori di presenza, che rilevano anche i micro-movimenti, evitano lo spegnimento indesiderato delle luci mentre stiamo svolgendo le nostre attività e, al contempo, lo garantiscono quando usciamo dagli ambienti ove è installato.
…e i dimmer??
Di nuovo ci viene in soccorso Kilowattene. Ecco cosa ci spiega riguardo all’utilizzo dei dimmer o variatori di luce: “Il dimmer che modula la tensione non “mangia” di per sé energia. Quindi è vero che più è bassa la luce e meno si consuma.
Vi è però anche un effetto avverso: l’efficienza di una lampada sia a filamento tradizionale che alogena diminuisce quanto più è fioca la luce.[…] dimezzando la potenza inviata alla lampadina (=consumo) si ottiene solo il 23% della luce invece che il 50%. Dimezzando invece la quantità di luce prodotta si avrà solo il 28% di consumo elettrico in meno, non il 50% in meno.
L’efficienza della lampadina nei due casi citati si riduce al 45% e al 70% di quella che si avrebbe alla massima potenza.”
COSTI E BENEFICI
Si tratta di sistemi più costosi dei normali interruttori accendi-spegni e il costo dipende anche da tipo e marca del sensore eventualmente montato. Garantiscono però l’eliminazione degli sprechi e chiaramente i risparmi ottenibili dipendono da diversi fattori, fra cui l’abitudine a lasciare accese luci inutilizzate, la grandezza dell’abitazione, il numero di persone che frequentano gli ambienti di passaggio o di utilizzo sporadico. Nei condomini sono di sicura utilità. Nelle abitazioni indipendenti devono essere valutati caso per caso ed è ovviamente d’obbligo farsi consigliare da professionisti del settore.